giovedì 26 marzo 2009

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Un agghiacciante documento sulle repressioni cinesi a danno dei tibetani. E' un documento tanto vero quanto impressionante.
YouTube video

Quello che più mi infastidisce e indigna è l'ignoranza in cui l'informazione ci lascia, la fatica che si deve fare per sapere, sapere verità dietro a una frasi urlate come verità, sapere cosa c'è dietro alle tante cose non dette, dietro alle promesse fatte.

MA CHI SE NE FOTTE DEGLI ATTORINI DEI FESTIVAL DI STA CIPPA ???
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Tutti!

Se la verità non ci aggrada non la vogliamo sentire.
Noi vogliamo le caramelle, e caramelle ci vengono date.
Noi vogliamo giocattoli, e giocattoli ci danno.
Noi vogliamo sogni e desideri, sogni e desideri ci danno.
A qualsiasi costo ci propinano tutto, a ogni capriccio, a ogni scalciata, a ogni broncio, come fanno i bravi genitori di oggi.

Così come i bambini di oggi non imparano che una bici, un motorino, delle scarpe, costano costano soldi che costano fatica e rinunce.
Così come loro non imparano che un rapporto deve essere un dare avere e non solo avere e "quando mi stufo vado da un'altra parte".
Così come questi ragazzi, ragazzini, bambini, anche noi come grossi bambinoni viziati perdiamo il senso della realtà perché chi dovrebbe educarci e informarci vuole vederci felici, spendaccioni, e che non gli rompiamo i cosiddetti.

Tutti contenti anche se tutto va in merda.
Che male c'è?
Che non risolviamo mai i problemi.
E quindi?
E quindi fin che non incontriamo l'asfalto siamo convinti di volare. L'autocensura sull'ineluttabilità di uno schianto non è "vivere bene fin che si può" se tutto intorno ci sono mille appigli, possibilità di salvarsi o, quantomeno, rallentare la caduta rendendo meno cerca la fine. In questo caso chiudere gli occhi e continuare a "volare" vuol solo dire una cosa. La fine cerca.

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